giovedì 7 novembre 2013

Una cena POP

Un giorno decidiamo di 'farla' strana...la cena!
Alzo il telefono per prenotare per sei al D'O, il ristorante dello chef Luca Oldani.
Prima disponibilità, un giovedì fra sei mesi.
E va bene, prenotiamo, chissà cosa ne sarà di noi tra sei mesi, ma intanto prenotiamo.

E finalmente arriva il tanto atteso giovedì, e noi tutti profumati, vestiti bene ed emozionati ci presentiamo puntuali all'appuntamento.

Ci accoglie sulla porta lo chef e il suo staff e l'atmosfera appare fin da subito rilassata, piacevole e gradevole.

Il personale attentissimo inizia la sfilata al nostro tavolo. Ci vengono serviti la famosa cipolla di Oldani, un risotto con una crema di noci cotto come solo lui, credo, sappia fare perché era davvero sublime e per alcuni di noi che li hanno preferiti, degli gnocchi di zucca. Seguono un maialino tenerissimo e dolci differenziati per ciascun commensale (per non farci mancare nulla).
Il tutto annaffiato da: un Grillo spumantizzato per antipasti e primo, il Do, un rosso 'adottato' da Oldani che deve il suo nome alle 12 uve spremute per comporlo e da un banyuls per dessert.

Come al solito io ne faccio una questione di principio :-)
Passi il grillo che può essere considerata una novità (anche se Manlio dell'Infernot me lo aveva offerto già qualche tempo fa), interessante il rosso fatto da questo grande amante della musica che ha chiamato il vino come la nota e lo ha composto di 12 uve perché è il numero delle note che possono stare nel pentagramma (se ricordo bene), ma del Banyuls sul dessert più di qualcuno non apprezza l'abbinamento.

Siamo noi troppo sofisticati? Sono le carte dei vino troppo commerciali? O per chi ha un ristorante e' necessario il compromesso?

La carta dei vini merita però una menzione per l'attenzione alla qualità/prezzo in linea con la filosofia del ristorante: mangiare con 75 euro una cena completa corredata di un vino per portata dallo Chef stellato e' un'esperienza gradevole.
Ancora più bello notare che il ricarico sui vini e' davvero onesto. Prezzi poco lontani da quelli delle enoteche.
Questo rende positivo il mio giudizio complessivo.

Nota dolente: quando il ristorante si riempie l'atmosfera smette di essere familiare e gradevole e diventa "caciarona" e un po' difficile da gestire per il personale. Altrimenti non si spiega come mai sia arrivato il dolce e ancora non avevamo avuto la possibilità di ordinare il vino...