venerdì 26 ottobre 2012

Tanto per iniziare una riflessione sui vini naturali

"Tanto per iniziare" perchè dai miei primi approcci a questo mondo ho avuto la sensazione che la questione sia piuttosto complicata...

Iniziamo da come si è originata la mia curiosità...Nella pagine di questo blog ho già raccontato della mia frequentazione della Scuola dei Potatori d'Uva di Simonit&Sirch dove ho conosciuto un paio di "personaggi" del vino che hanno catturato la mia attenzione.
Tra questi Maurizio Donadi, che qualche tempo fa sono andata a trovare direttamente nel suo quartier generale a San Polo di Piave (TV) dove produce vini naturali con l'etichetta Casa Belfi.
Maurizio mi ha avvicinata al mondo dei vini naturali, ed è di questa storia che volevo parlare...

Innanzitutto la Legislazione.
Ammetto che la mia ricerca in questo senso è solo parziale ma da quello che ho letto c'è in primo luogo da distinguere tra viticoltura biologica (quello che accade nel vigneto) e enologia biologica (la vinificazione).
L'agricoltura biologica è normata dal Regolamento CEE 2092/91 che non lascia particolari incertezze al viticoltore e all’agronomo mentre non dice nulla sulla vinificazione che è ancora stata oggetto di interpretazione del singolo produttore.
Cito parzialmente dal sito dell'Euro Parlamento delle recenti decisioni prese in materia di Vini Bio (http://www.europarlamento24.eu/vino-bio-nuove-norme-europee-da-questanno/0,1254,74_ART_1878,00.html):
"Il Comitato permanente per la produzione biologica (Scof) ha approvato nel 2012 nuove norme europee per il vino biologico. In base al nuovo regolamento, applicabile a partire dalla vendemmia 2012, i viticoltori biologici potranno utilizzare il termine “vino biologico” sulle etichette. [...]

Le norme in vigore, concernenti il “vino ottenuto da uve biologiche” non coprono le pratiche enologiche, ossia l’intero processo di vinificazione. [...]

Poi c'è l'auto-regolamentazione...
...e i manifesti delle diverse associazioni, unioni di produttori ecc. (Vin Natur, ViniVeri, Vini Bio solo per citarne alcuni...)
Tra queste diverse correnti di pensiero (anche se parallele) comunque in sintesi, mi sembra di poter dire, che in comune c'è il rispetto della Natura e del Consumatore. Vogliono offrire un prodotto rispettoso della materia prima che trattano senza "chimica aggiunta" (pesticidi, fitofarmaci, solfiti ecc...Perdonate la poca dimestichezza con i tecnicismi).

In pratica ne deduco: per la legge l'enologo in cantina ha ampia libertà e non ha nemmeno l'obbligo di dichiararlo. Senza violare alcuna norma può intervenire aggiustando qua e aggiungendo di là; le associazioni invece si danno uno statuto più rigido.

Quindi la regola "biologico=naturale" che c'era nella mia mente, non è corretta.
Nella "bottega" di Maurizio ho imparato che il vino secondo Natura è quello in cui vengono rispettate tutte le operazioni dalla vendemmia all'imbottigliamento, è un vino che matura con i suoi tempi e le sue stagioni.
E si fa è fatta strada in me l'idea che alla perfetta conoscenza della scienza enologica si aggiunga una filosofia. Lavori con quello che natura ti da, rispetto il territorio, il terreno, il vino e il consumatore...

Non sarò però troppo rigida?
Ieri sera sono andata ad una degustazione dell'Azienda Querciabella.
Sono biologici dall'88 e biodinamici da tempi più recenti e i loro prodotti sono perfino "100% Vegano"!

Mano a mano che ascolto la storia dell'azienda si sviluppa in me l'idea che anche qui ci sia LA Filosofia.
Poi iniziamo la degustazione e apprendo che tutti i vini fanno legno, che il Sangiovese ha lasciato il posto al Cabernet Sauvignon e che i loro vini vengono creati perchè siano internazionali. Ed in effetti anche a me ricordano dei vini francesi...

Ma non è una contraddizione in termini? Vitigni internazionali vs.autoctoni, allure d'oltralpe vs. carattere italiano...
Il relatore mi dice che non c'è contraddizione, che anche in queste scelte c'è dell'etica e che la Natura è rispettata dalla totale assenza di prodotti di sintesi nel processo produttivo. E in più i legni scelti sono di massima qualità, no chiarificazioni, no immersioni in trucioli per "barricare" velocemente ecc...

Sono io che vedo il mondo del Naturale in modo troppo filosofico e romantico, o naturale e biologico/biodinamico sono cose diverse?
L'avevo detto che era tanto per iniziare una riflessione... Nel frattempo io continuo nella mia ricerca.

giovedì 11 ottobre 2012

il TEOREMA di BETTY sull'educazione alcolica

Dichiaro subito la Maternità del titolo e della intenzioni perchè in effetti è tutta farina del mio sacco, ma lo pubblico su questo blog che condivido con degli amici perchè siamo spiriti affini e mi sento di dire che in buona parte condividono le intenzioni (sui modi magari dissentiranno, ma sulle intenzioni sono sicura...)

Sarò breve e diretta: oggi sulla pagina Facebbok di un'azienda vitivinicola rinomata che non cito (poi vi spiego perchè*) vedo la seguente fotografia:



Lo scatto suscita in me il solito interrogativo che mi pongo quando vedo immagini simili: perchè se la protagonista è la bottiglia relagarla a soggetto secondario (potrebbe essere un capo di abbigliamento, un pannello solare, un frutto, il silicone...)
E perchè nel 2012 siamo ancora così fossilizzati su immagini così stereotipate che utilizzano archetipi femminili (o maschili?) così poco originali?

Si, certo, ne faccio una questione di dignità, ma siccome sono blogger nel tempo perso e comunicatrice di professione mi chiedo anche: che messaggio staranno cercando di darmi?
E, puntualmente,  non riesco a trovare una risposta.

Allora - sempre oggi - scrivo direttamente all'azienda, perchè la seguo e apprezzo i loro vini ponendo loro direttamente i miei quesiti. Ed in meno di mezz'ora ricevo risposta. E questo, ammetto, non è da molti.

In sintesi mi dicono che si tratta di scatti fatti da persone di famiglia che hanno condiviso (forse per orgoglio parentale, penso io) ma che non avevano pensato che potevano essere lette nel modo in cui io le ho lette. E se in qualche modo il messaggio mi ha offesa, se ne scusano.

Grazie. Ottimo. Scuse accettate.

Però poi sfoglio le altre fotografie pubblicate nel loro profilo Facebook e ne trovo almeno altre 10 che sfruttano gli stessi stereotipi ed archetipi.

E allora mi domando: sicuri che non ve ne siete accorti?
Ma qui mi fermo perchè poi ognuno fa della sua immagine quello che preferisce...


*Non cito l'azienda perchè questo è solo l'episodio più coerente con il nostro blog che mi è capitato di vedere. Volendo parlare del fenomeno dovrei citarne almeno altre 100. E allora per par condicio non faccio nomi e cognomi. 
E poi hanno prontamente risposto, a differenza di quello che fanno la maggior parte delle aziende che - seppur usando il corpo della donna senza alcun rispetto - si nascondono dietro presunti messaggi mal interpretati....

Ah, quasi dimenticavo di dirvi il perchè della parola TEOREMA nel titolo tutta in maiuscolo. La questione mi ha fatto tornare alla mente la famosa canzone dal tiolo, appunto, "Teorema". Ma siamo davvero ancora convinti che basti prendere una donna e trattarla male perchè lei ci ami? 

sabato 6 ottobre 2012

Back to Campania... Alla luce dei "3 Bicchieri GR"...

Negli ultimi post pre-ferie vi avevo raccontato delle emozioni datemi da alcuni vitigni autoctoni campani, con piccoli produttori emergenti che a mio avviso meritavano più credito...
Ebbene, è con grande piacere (e un pizzico di soddisfazione personale... non lo nego...) che sono qui a commentare la pubblicazione dei premi "3 Bicchieri" 2013 appena assegnati dal Gambero Rosso.
I premi sono stati numerosi ed interessanti in molte regioni italiane, ma - ormai l'avrete capito... - la mia passione per i vini campani è qualcosa che va al di là di una semplice affezione passeggera...
 
Ma veniamo al dunque... Dei 17 vini premiati quest'anno, ben 6 sono stati recensiti sulle pagine di questo blog.
Certo, con vini come il Montevetrano 2010 di Silvia Imparato ed il Terre di Lavoro 2010 di Galardi (entrambi creature dell'enologo Riccardo Cotarella), o il FiordUva 2010 di Marisa Cuomo, si andava a colpo sicuro.  Non impossibile da indovinare anche il riconoscimento al fiano Vigne della Congregazione 2010 di Villa Diamante (già 5 Grappoli AIS sul millesimo 2009).
Ma la massima soddisfazione l'ho avuta nel trovare premiati due vini fino a qualche mese fa sconosciuti ai più, come il pallagrello nero Ambruco 2010 di Terre del Principe ed il Sabbie di Sopra il Bosco 2010 di Nanni Copé (cfr. articolo sui B-Wines).
In particolare questi ultimi due dotati di un rapporto qualità-prezzo assoluto, ed ora destinati inevitabilmente a salire sulla scia di questo successo (ahimé prima che fossi riuscito a farne adeguata scorta in cantina!!!)
 
Taurasi grande protagonista dell'anno, con ben 6 vini premiati. E qui c'è ovviamente gloria anche per colossi quali il Radici 2008 di Mastroberardino ed il Piano di Montevergine Riserva 2007 di Feudi di San Gregorio.
Per i più curiosi, di seguito il link con l'elenco completo dei vini premiati:
 
Non mi resta che darvi appuntamento a breve, con grandi ed importanti novità che già stanno bollendo in pentola...
Un abbraccio ed un brindisi in questo weekend di ottobre ancora "caldino"... Direi ideale per bere ancora qualche bel bianco che abbiamo racimolato quest'estate nei viaggi per cantine...
Volete proprio un nome? Per parcondicio citerei un'altra regione di grandissimi bianchi: l'Alto Adige. Quindi un bel gewurztraminer... E di chi se non di una grandissima cantina sociale di quella zona? Sto parlando del Nussbaumer 2011 di Tramin (fra l'altro 3 Bicchieri pure lui...): qui non ho avuto dubbi e ne ho comprate 2 casse...
Alla vostra!!!