Pensavo fosse un hobby
Martedì scorso per la prima volta ho sperimentato un'esercitazione di degustazione durante un seminario di formazione manageriale.
Il seminario si occupava di "soft innovation" e fattore umano: 8 manager ( dir generali, dir marketing, dir tecnici ....) sono stati guidati da me e un collega nell'esplorazione di un tipo di intelligenza che tutti utiliziamo poco nel lavoro: l'intelligenza estetica e la sua rilevanza per guardare il mondo con occhi nuovi. L'ispirazione è stata quella di utilizzare nel mio ambito professionale la straordinaria esperienza di apprendimento attraverso i sensi che io stessa ho fatto imparando a degustare.
Ho scelto due vini banali, ma che avessero caratteristiche spiccate, un Gewurztraminer e un Cabernet Franc, ho suddiviso il gruppo in due e ho chiesto di farsi guidare esclusivamente dalle sensazioni, che poi hanno riportato su carta, mettendo insieme quelle individuali e stendendo una descrizione senza guida. E' incredibile quanto vicini siano andati alla descrizione fatta dal produttore, pur non essendo sommelier e non conoscendo la scheda descrittiva!!
Questo esperimento li ha resi orgogliosi di avere saputo recuperare le competenze visiva, olfattiva e gusto olfattiva quasi come dei veri sommelier, li ha confortati su quanta parte della realtà ci perdiamo tutti i giorni tentando di inquadrarla in schemi razionali e astratti, li ha sedotti sulla complessità e il fascino della cultura del vino e, (buono per me) ha procurato un'ora di vero divertimento in un'attività di formazione tradizionalmente impegnativa e un pò intellettuale.
Credo che ne farò altre!
Martedì scorso per la prima volta ho sperimentato un'esercitazione di degustazione durante un seminario di formazione manageriale.
Il seminario si occupava di "soft innovation" e fattore umano: 8 manager ( dir generali, dir marketing, dir tecnici ....) sono stati guidati da me e un collega nell'esplorazione di un tipo di intelligenza che tutti utiliziamo poco nel lavoro: l'intelligenza estetica e la sua rilevanza per guardare il mondo con occhi nuovi. L'ispirazione è stata quella di utilizzare nel mio ambito professionale la straordinaria esperienza di apprendimento attraverso i sensi che io stessa ho fatto imparando a degustare.
Ho scelto due vini banali, ma che avessero caratteristiche spiccate, un Gewurztraminer e un Cabernet Franc, ho suddiviso il gruppo in due e ho chiesto di farsi guidare esclusivamente dalle sensazioni, che poi hanno riportato su carta, mettendo insieme quelle individuali e stendendo una descrizione senza guida. E' incredibile quanto vicini siano andati alla descrizione fatta dal produttore, pur non essendo sommelier e non conoscendo la scheda descrittiva!!
Questo esperimento li ha resi orgogliosi di avere saputo recuperare le competenze visiva, olfattiva e gusto olfattiva quasi come dei veri sommelier, li ha confortati su quanta parte della realtà ci perdiamo tutti i giorni tentando di inquadrarla in schemi razionali e astratti, li ha sedotti sulla complessità e il fascino della cultura del vino e, (buono per me) ha procurato un'ora di vero divertimento in un'attività di formazione tradizionalmente impegnativa e un pò intellettuale.
Credo che ne farò altre!
Sarebbe interessante far fare l'esercizio anche a noi e confrontare i risultati per verificare quanto incidono le nostre competenze tecniche sulla degustazione!
RispondiEliminaFacciamolo una delle prossime volte che ci incontriamo.
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