mercoledì 23 gennaio 2013

Marisa Cuomo è un fantasma

"La follia del fare vino" in un territorio con il 40% di pendenza, col furore dei venti e del mare che fronteggia le vigne, con l'amore per gli autoctoni (fenile, ripoli, ginestra, aglianico, piedirosso), con poca disponibilità di braccia, con coltivazione e raccolta eseguite interamente a mano da "freeclimber".
Solo dei folli, e una squadra familiare dedita al vino, possono pensare di continuare in un'impresa bloccata nelle quantità di produzione dalle caratteristiche del territorio attorno a Furore.
Tutto questo non lo dice Marisa (Cuomo), ma suo marito Andrea, che, da buon campano, è generoso nelle descrizioni e nei complimenti al pubblico presente.
7 vini, 5 bianchi e 2 rossi.
Fiord'uva non è il "fiore" ma il "fiordo dell'uva", un braccio di mare suggestivo, che si insinua tra gli strapiombi coltivati a ginestra, fenile e ripoli.
Una verticale dal 2011 al 2007 che ci fa capire come "ogni annata è un progetto che inizia a tavola con Moio". Per il momento progetti ben riusciti, anche se il 2007 con il suo accento minerale, etereo, con l'albicocca e la pesca mature, con la sua eleganza ed armonia è il mio preferito. Come dice Invernizzi "quasi da meditazione". Interessante tutta la produzione, anche quella più recente del 2011, nella quale tuttavia  non percepisco tutto il sentore di idrocarburi segnalato da Invernizzi.
I 2 Furore Riserva 2009 e 2008 sono interessanti (meglio il 2008 per i tannini più gentili e la ciliegia che prevale), ma il clou della serata sono i Fiord'uva.
Qualche ombra sulla serata: Invernizzi straripante nella sua erudizione, a volte fine a se stessa, e forse un pò compiacente con gli ospiti, un personaggio fantasma (la Marisa) che abbiamo capito essere il motore della cantina, una persona schiva, che si fa pregare per parlare, ma che sembra essere più influente di quanto non voglia apparire.

4 commenti:

  1. Erano anni che il Bombe mi parlava di Marisa Cuomo e attendevo questa serata con trepidazione.
    Silvia ha conquistato un posto a sedere nella fila immediatamente alle spalle di Marisa e Andrea.
    Immaginerete la mia gioia. Una grande azienda che porta il nome di una donna e quella donna è seduta in sala davanti a me. Non vedevo l'ora che si alzasse per raccontarci la sua storia.
    E invece a parlare sono stati solo il relatore (che concordo si è dilungato troppo sulla storia della regione e del territorio - dai greci agli spagnoli fino alla grande glaciazione - e troppo poco sulla filosofia produttiva dell'azienda) e il marito. Peccato perchè a fare il vino è proprio Marisa.
    Il Fiorduva comunque è all'altezza delle aspettative e delle raccomandazioni di Mauro: è davvero un ottimo vino!
    L'ho di gran lunga preferito al Furore Riserva, e concordo sull'etichetta "vino da meditazione" attribuito al 2007.
    Io - e lo dico sottovoce perchè mi sembra che nessun altro l'abbia notato - ho sentito della carbonica nel 2011...(ma magari era solo la mia bottiglia...)

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  2. Personalmente al tema della "follia" nella produzione del vino, altrimenti detta "eroismo", io non ci credo. Nel senso che ognuno ha il territorio che ha, non posso immaginare che il vino si possa fare solo dove sono consentite le lavorazioni meccaniche, altrimenti dovremmo avere solo vini di pianura. Poi la fatica viene ripagata in denaro dal consumatore. Il punto quindi semmai è che la follia e l'eroismo devono valere la pena, il vino deve essere di qualità tale da giustificare il sovrapprezzo che si paga. Il Fiorduva per me un è signor vino.

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  3. Concordo a livello di principio su quanto scrive il Bombe. Parlando di eroismo bisognerebbe parlare di mezza (esagero?) produzione vitivinicola italiana (Liguria, Valle d'Aosta, Sicilia, Alto Adige solo per citare alcune regioni). Certo è che le vigne di Marisa Cuomo si trovano in un posto veramente strepitoso. Non si esagera se lo si chiama "fiordo". Io sono stata a Furore (10 anni fa??). Ancora astemia, totalmente ignara del mondo del vino, ho visitato l'azienda di Marisa Cuomo da infame turista solo perchè era posizionata sotto il b&b dove alloggiavo e uno dei miei compagni di viaggio ha notato per caso l'insegna. Mi ricordo una cantina molto bella e curata, persone deliziose che ci hanno raccontato della sorpresa di aver avuto come ospiti pochi giorni prima la tramsissione "Linea Verde". Naturalmente non ricordo nulla dei vini assaggiati...anzi credo di non averli neanche assaggiati essendo astemia. Mai mi sarei immaginata di ritrovarmi 10 anni dopo a scrivere di loro su un blog di vino.

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  4. Piccolo contributo ....

    http://infernot.org/2012/08/08/marisa-cuomo-furore/

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