giovedì 31 maggio 2012
La lumassina...che sorpresa!!
Confesso, la lumassina vitigno autoctono del savonese mi era proprio sfuggita durante i miei studi. Ed eccola spuntare sulla nostra tavola l'altra sera ad accompagnare una cena semplice in una calda serata milanese.
E' l'Acerbina di Cascina delle Terre Rosse, appunto lumassina al 100%.
E' un vino che potremmo definire semplice ma la sapidità e la freschezza lo rendono interessante e rimane la voglia di tenerne in casa qualche bottiglia. Soprattutto per quando, anche in una cena veloce durante la settimana, hai voglia di bere bene senza eccessivo impegno.
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domenica 27 maggio 2012
Madda's Vineyard
Guardate dove ci ha invitati Maddalena sabato...
Per il suo battesimo l'appuntamento è a "Il Mosnel", in Franciacorta.
Fu fondata dai Barboglio nel 1836 ma si specializzò in viticoltura nel 1968 sotto la guida di Emanuela Barboglio.
Nei 40 ettari di proprietà si trovano vigne di pinot nero, pinot bianco, chardonnay necessari per produrre i loro "Franciacorta" ma anche Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Nebbiolo e Barbera per il loro "CurteFranca" da me, Silvia e Alessandro ri-nominati "il taglio bordolese de niartri"!!!
Il menù della giornata prevede visite in cantina, antipasti a buffet e due primi e vini in assoluto stile Madda.
E così in degustazione abbiamo:
FRANCIACORTA DOCG BRUT ROSE'
FRANCIACORTA DOCG BRUT SATEN MILLESIMATO
CURTEFRANCA ROSSO DOC FONTECOLO
IGT SEBINO PASSITO "SULIF"
Ho molto apprezzato il Saten ma devo dire che il Curtefranca rosso mi ha accompagnata fino a sera con quel piacevole sapore in bocca. Sulla persitenza nulla da dire!
E comunque, a parte i vini, comunque buoni, è stata la giornata questa volta a lasciare il segno...
Qui sotto qualche foto..
Grazie Maddalena per l'invito. Uno dei battesimi più belli a cui abbia partecipato!
Ps. ecco perchè era il suo battesimo...enologico!!!!!
Per il suo battesimo l'appuntamento è a "Il Mosnel", in Franciacorta.
Iniziamo con un giro dell'azienda, che vanta origini lontane nel tempo.
Barrique di rovere |
La cantina |
Fu fondata dai Barboglio nel 1836 ma si specializzò in viticoltura nel 1968 sotto la guida di Emanuela Barboglio.
Nei 40 ettari di proprietà si trovano vigne di pinot nero, pinot bianco, chardonnay necessari per produrre i loro "Franciacorta" ma anche Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Nebbiolo e Barbera per il loro "CurteFranca" da me, Silvia e Alessandro ri-nominati "il taglio bordolese de niartri"!!!
Il menù della giornata prevede visite in cantina, antipasti a buffet e due primi e vini in assoluto stile Madda.
E così in degustazione abbiamo:
FRANCIACORTA DOCG BRUT ROSE'
FRANCIACORTA DOCG BRUT SATEN MILLESIMATO
CURTEFRANCA ROSSO DOC FONTECOLO
IGT SEBINO PASSITO "SULIF"
Ho molto apprezzato il Saten ma devo dire che il Curtefranca rosso mi ha accompagnata fino a sera con quel piacevole sapore in bocca. Sulla persitenza nulla da dire!
E comunque, a parte i vini, comunque buoni, è stata la giornata questa volta a lasciare il segno...
Qui sotto qualche foto..
Grazie Maddalena per l'invito. Uno dei battesimi più belli a cui abbia partecipato!
il Bombe |
la Vale |
Silvia, Madda e Ale |
Rita e MG |
Ps. ecco perchè era il suo battesimo...enologico!!!!!
Il Bombe, la piccola Madda e il bicchiere! |
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giovedì 24 maggio 2012
Sauvignon...chi l'ha detto che profuma di bosso?
Serata Winetip dedicata al sauvignon: dalla Nuova Zelanda all'Italia, passando per la Francia.
I vini in degustazione sono:
Il Sauvignon in Nuova Zelanda è storia degli ultimi 15 anni... Quello in degustazione profuma di pompelmo rosa, ha sentori erbacei e, tutto sommato, tutto è confermato anche in bocca. Anche se a me sembra un po' troppo "semplice" però in bocca rispetto al naso....
In Collio l'hanno invece voluto fare strano. Al naso si sente vaniglia e pietra focaia. Considerando l'anno sarà anche un vino molto longevo, ma del sauvignon non ha proprio più nulla. In fondo, non dovremmo valutare un vino per la categoria che rappresenta? Beh, in questo caso c'è troppo legno...Troppo!
La Francia di De la Doucette ci da invece quello che mi aspettavo: sentori erbacei, pietra focaia, qualche agrume e qualche fiore.
Il Sancerre, nonostante sia il terreno di elezione del Sauvignon, ci offre una Grand Cuvée del 1999 che sembra un calvados di non grandissima finezza. Non sarà che forse è un po' "passato" il suo tempo?
Per fortuna che c'è Terlano: il Sauvignon Quartz finalmente si merita il primo posto tra i vini in degustazione (sarà per questo che è il più costono???? 48 euro la bottiglia...).
Interessante percorso tra territori, culture, annate diverse. Forse più interessante dal punto di vista didattico che del piacere puro...
Però poi arrivata la trota salmonata con una insalatina in agrodolce di porri, uvetta sultanina e cipolle, che riequilibra proprio tutto!
I vini in degustazione sono:
- Sauvignon 2010 - Mount Nelson - Marlborough (NZ)
- Sauvignon Riserva 2009 - Borgo del Tiglio - Brazzano (I)
- Sauvignon Quarz 1998 - Cantina Terlano - Terlano (I)
- Pouilly Fumé 1999 - de Ladoucette - Pouilly/Loire (F)
- Sancerre Grande Cuvée 1998 - Comte Lafond - Pouilly/Loire (F)
Il Sauvignon in Nuova Zelanda è storia degli ultimi 15 anni... Quello in degustazione profuma di pompelmo rosa, ha sentori erbacei e, tutto sommato, tutto è confermato anche in bocca. Anche se a me sembra un po' troppo "semplice" però in bocca rispetto al naso....
In Collio l'hanno invece voluto fare strano. Al naso si sente vaniglia e pietra focaia. Considerando l'anno sarà anche un vino molto longevo, ma del sauvignon non ha proprio più nulla. In fondo, non dovremmo valutare un vino per la categoria che rappresenta? Beh, in questo caso c'è troppo legno...Troppo!
La Francia di De la Doucette ci da invece quello che mi aspettavo: sentori erbacei, pietra focaia, qualche agrume e qualche fiore.
Il Sancerre, nonostante sia il terreno di elezione del Sauvignon, ci offre una Grand Cuvée del 1999 che sembra un calvados di non grandissima finezza. Non sarà che forse è un po' "passato" il suo tempo?
Per fortuna che c'è Terlano: il Sauvignon Quartz finalmente si merita il primo posto tra i vini in degustazione (sarà per questo che è il più costono???? 48 euro la bottiglia...).
Interessante percorso tra territori, culture, annate diverse. Forse più interessante dal punto di vista didattico che del piacere puro...
Però poi arrivata la trota salmonata con una insalatina in agrodolce di porri, uvetta sultanina e cipolle, che riequilibra proprio tutto!
domenica 20 maggio 2012
Compleanno all'Infernot!
Fa caldo...uh! Se fa caldo.
E alcuni di noi si sono persi tra mobilifici brianzoli e ecografi milanesi...
Peccato, perchè festeggiare il compleanno all'Infernot non è cosa da tutti i giorni...
Io e Federica - festeggiate di aprile - abbiamo deciso che volevamo "farlo strano" quest'anno e così abbiamo invitato i nostri amici a Pavia.
Peccato per gli assenti perchè Manlio è un padrone di casa fantastico. La sua enoteca è accogliente e ricca di vini interessanti e l'offerta "cibo-vino" non lascia che l'imbarazzo della scelta.
E alcuni di noi si sono persi tra mobilifici brianzoli e ecografi milanesi...
Peccato, perchè festeggiare il compleanno all'Infernot non è cosa da tutti i giorni...
Io e Federica - festeggiate di aprile - abbiamo deciso che volevamo "farlo strano" quest'anno e così abbiamo invitato i nostri amici a Pavia.
Peccato per gli assenti perchè Manlio è un padrone di casa fantastico. La sua enoteca è accogliente e ricca di vini interessanti e l'offerta "cibo-vino" non lascia che l'imbarazzo della scelta.
Abbiamo iniziato con l'Asprinio di Aversa di Grotta del Sole metodo Martinotti...
Continuato con la Vernaccia di San Gimignano di Panizzi, Riserva 2008...
e chiuso con Pugnitello 2008 di Roccapesta autoctono toscano che l'azienda vinifica in purezza e possiede solo 0,5 ettari...
E poi chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere e una visita alla cantina di Manlio (che ve l'ho già detto? E' incredibilmente ospitale!)
Per il cibo spero che l'Oste mi iauti lasciando un commento a questo post...
Vi consiglio di andarci per ogni occasione, non solo il compleanno, perchè da questa enoteca si esce più ricchi al naso, al palato, agli occhi e al cuore!
giovedì 10 maggio 2012
Pensavo fosse un hobby
Martedì scorso per la prima volta ho sperimentato un'esercitazione di degustazione durante un seminario di formazione manageriale.
Il seminario si occupava di "soft innovation" e fattore umano: 8 manager ( dir generali, dir marketing, dir tecnici ....) sono stati guidati da me e un collega nell'esplorazione di un tipo di intelligenza che tutti utiliziamo poco nel lavoro: l'intelligenza estetica e la sua rilevanza per guardare il mondo con occhi nuovi. L'ispirazione è stata quella di utilizzare nel mio ambito professionale la straordinaria esperienza di apprendimento attraverso i sensi che io stessa ho fatto imparando a degustare.
Ho scelto due vini banali, ma che avessero caratteristiche spiccate, un Gewurztraminer e un Cabernet Franc, ho suddiviso il gruppo in due e ho chiesto di farsi guidare esclusivamente dalle sensazioni, che poi hanno riportato su carta, mettendo insieme quelle individuali e stendendo una descrizione senza guida. E' incredibile quanto vicini siano andati alla descrizione fatta dal produttore, pur non essendo sommelier e non conoscendo la scheda descrittiva!!
Questo esperimento li ha resi orgogliosi di avere saputo recuperare le competenze visiva, olfattiva e gusto olfattiva quasi come dei veri sommelier, li ha confortati su quanta parte della realtà ci perdiamo tutti i giorni tentando di inquadrarla in schemi razionali e astratti, li ha sedotti sulla complessità e il fascino della cultura del vino e, (buono per me) ha procurato un'ora di vero divertimento in un'attività di formazione tradizionalmente impegnativa e un pò intellettuale.
Credo che ne farò altre!
Martedì scorso per la prima volta ho sperimentato un'esercitazione di degustazione durante un seminario di formazione manageriale.
Il seminario si occupava di "soft innovation" e fattore umano: 8 manager ( dir generali, dir marketing, dir tecnici ....) sono stati guidati da me e un collega nell'esplorazione di un tipo di intelligenza che tutti utiliziamo poco nel lavoro: l'intelligenza estetica e la sua rilevanza per guardare il mondo con occhi nuovi. L'ispirazione è stata quella di utilizzare nel mio ambito professionale la straordinaria esperienza di apprendimento attraverso i sensi che io stessa ho fatto imparando a degustare.
Ho scelto due vini banali, ma che avessero caratteristiche spiccate, un Gewurztraminer e un Cabernet Franc, ho suddiviso il gruppo in due e ho chiesto di farsi guidare esclusivamente dalle sensazioni, che poi hanno riportato su carta, mettendo insieme quelle individuali e stendendo una descrizione senza guida. E' incredibile quanto vicini siano andati alla descrizione fatta dal produttore, pur non essendo sommelier e non conoscendo la scheda descrittiva!!
Questo esperimento li ha resi orgogliosi di avere saputo recuperare le competenze visiva, olfattiva e gusto olfattiva quasi come dei veri sommelier, li ha confortati su quanta parte della realtà ci perdiamo tutti i giorni tentando di inquadrarla in schemi razionali e astratti, li ha sedotti sulla complessità e il fascino della cultura del vino e, (buono per me) ha procurato un'ora di vero divertimento in un'attività di formazione tradizionalmente impegnativa e un pò intellettuale.
Credo che ne farò altre!
mercoledì 9 maggio 2012
In un bicchiere di vino
"Una bottiglia di vino e' un viaggio nel tempo perché, oltre alla memoria delle proprie origini, può conservare anche i ricordi della propria destinazione."
E' questa frase, tratta da "Le vie del vino", che più di ogni altra può riassumere le mie sensazioni di oggi.
La bottiglia in questione e' il carmenere di Concha Y Toro, bevuto ieri sera.
Per tutto il giorno mi e' rimasta una piacevole emozione pensando sia alle piacevoli ore trascorse ieri davanti al bicchiere di carmenere sia al viaggio di due anni fa in Argentina/Cile. In quell'occasione Il carmenere l'avevo degustato direttamente in azienda dopo aver faticosamente attraversato Santiago nell'ora di punta. Un ricordo che si era un po' sbiadito ma che ieri e' riemerso vivo e forte.
Il bicchiere di ieri non era un semplice bicchiere di vino quindi. C'era il profumo di un terroir, c'era il sapore di una serata passata in famiglia, c'era l'ebrezza di un meraviglioso viaggio.
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martedì 1 maggio 2012
Luogo di ritrovo: la fontana al maso di Kurt e Johanna
Vale proprio la pena arrivare fin quassù e fermarsi a parlare con Kurt alla fontana che accoglie i visitatori davanti al suo maso, appunto il Brunnenhof (maso della fontana). La fontana raccoglie le acque di una delle poche sorgenti private rimaste ed e' costruita con la roccia di Mazzon, così importante per la vite.
La vista da qui e' spettacolare e ascoltando il racconto di Kurt ci vuole poco a capire quanto amore e quanta passione ci sia nel lavoro della sua famiglia.
Quando ancora in pochi credevano nelle potenzialità della zona di Mazzon per la produzione del pinot nero, Kurt e Johanna accettano la sfida. Lasciano la città e acquistano il maso.
Fino a quest'anno due soli vini prodotti. Il pinot nero, prodotto solo in versione riserva, e il gewurztraminer. E'quest'ultimo che attira la mia attenzione ed e' strano visto che non si può dire che sia il mio vitigno preferito. Il terroir di Mazzon e il passaggio di una 30%in legno (Kurt ha da tempo abbandonato la barrique, solo grandi botti e tonneau di un mastro bottaio di Bolzano) regalano al vino un naso delicato, con i consueti sentori floreali attenuati che lasciando spazio a più piacevoli profumi di mela e pera mature. Perfetta corrispondenza in bocca dove l'eleganza e la morbidezza sorprendono. Sicuramente da provare anche per chi non ama il gewurztraminer.
Da quest'anno completano la gamma un incrocio Manzoni, dedicato alla figlia Eva e il lagrein.
Prima di salutare Kurt, Mauro si fa tentare dalla magnum di pinot nero del 2007, naturalmente da bere in compagnia dei soliti noti.
Ci si vede quindi davanti a Brunnenhof, se non fisicamente alla fontana ma sicuramente davanti ad una sua bottiglia!!!
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