Capitata per caso ad una degustazione per soli operatori, supero rapidamente l’imbarazzo e mi butto nella mischia per degustare i vini protagonisti della serata: 13 produttori dell’Alsazia, spaziando dal Cremant alle Vendages Tardives.
Decido di concentrarmi sul riesling credendo – nella totale ignoranza del territorio – di imbattermi negli spiccati toni minerali e di trovare i sentori di idrocarburi tipici, almeno così credevo, del vitigno.
Sento, invece, profumi piacevolmente delicati con sfumature fruttate che tengono bene di fronte alla mineralità che, seppur presente, non è come mi aspettavo.
E in bocca tutto è sovrastato da un’acidità che mi sorprende. Mi spiegano che i vini d’Alsazia sono così ed io, vino dopo vino, cerco di abituarmi.
Trovo un vino leggermente più morbido (termine mai così improprio) – un Riesling Patergarten 2008 – Domaine Paul Blanck – che, diversamente dagli altri, ha fatto un anno di affinamento in tonneau. Almeno credo di aver capito così dal produttore, un omone alto due metri che mi parla in francese pur consapevole che non sto capendo nulla (ahimè) di ciò che mi dice.
Non mi dispiace nemmeno il Riesling Trois Chateaux 2008 (Biodinamico) di Sarl Kuentz-Bas Alsace, stavolta tutto acciaio.
Senza alcuna sequenza logica provo anche un paio di Cremant e due pinot nero, ma nulla degno di nota. Da ricordare invece il Pinot Gris 2001 Grand Cru Rangen Clos Saint Urban di Domaine Zind-Humbrecht.
Piacevolmente freschi e di facile beva due vitigni mai assaggiati prima: Auxerrois e Klevener de Heiligstein.
Alla fine mi fermo al banco di Klein Aux Vieux Remparts per assaggiare l’intera gamma (dal Cremant al Pinot Nero passando, naturalmente, dal Riesling) e qui un signore mi dice finalmente di aver trovato in questa cantina, dopo tutto il giro della sala, l’acidità tipica dei vini alsaziani.
Ma se la spiccata acidità di tutti i vini assaggiati è stato l’argomento di discussione principe con tutti gli interlocutori incontrati stasera?
Termino qui il mio giro con il dubbio di non aver capito totalmente questo territorio. Sono però contenta di aver aggiunto un pezzo in più della mia storia di vino.
Per saperne di più: www.vinialsazia.it
Credo proprio che prima o poi ci tocchi un bel giro di ricognizione da quelle parti, questo tema dell'acidità dei vini alsaziani deve essere approfondito!
RispondiEliminaNoi ci vogliamo andare!!!:)))
RispondiEliminaquando??
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