A mi, non tanto.
Sì ragazzi, lo confesso: ci ho provato, mi sono impegnato, ma proprio non riesco ad appassionarmi al tempranillo.
Provo a fare una sintesi estrema del mio punto di vista. Mi sembra una specie di via di mezzo tra il nebbiolo e il cabernet, avendo preso i lati peggiori del carattere di ognuno, nel senso che è inutilmente tannico e fastidiosamente vegetale.
Che dite?
Ciao Bombe, bell'intervento.
RispondiEliminaNon posso assolutamente considerarmi un esperto di Tempranillo, ma memore di un Marques de Arienzo Gran Reserva 1996 posso lasciarti qualche considerazione.
Aperto durante una riunione Onav, tra noi amici lo abbiamo trovato davvero interessante: il bellissimo colore ancora vivace e al naso dei sentori terziari "suadenti" come direbbe qualcuno, di cioccolata, mentolati (davvero molto) di ciliegia sotto spirito e note di caffè nel finale.
In bocca ci ha davvero meravigliato, una freschezza molto marcata seppur i suoi 15 anni di affinamento e un tannino molto vellutato.
finale lungo di aftereight.
Quello proprio che ci ha lasciato basiti è stata la sua vivacità in bocca e la sua beva, probabilmente da come dici tu "inutilmente tannico e fastidiosamente vegetale" è un vino da aspettare a lungo molto a lungo..
mi riprometto di approfondire l'argomento.
A me è gustato eccome, ed è gustato pure il relatore, checchèsenedica!
RispondiEliminaCredo che il tempranillo di Alejandro Fernandez però sia diverso dagli altri (all'altra serata AIS sulla Spagna tra i vini degustati non ce ne era uno che mi fosse piaciuto...) e non ci ho trovato nè i tannini nè le puzzette tipiche del tempranillo.
Tra i miei preferiti El Vinculo La Mancha DO Crianza 2006 e Ribera Del Duero DO Tinto Pesquera Crianza 2008.
Interessante scoprire che l'uva più diffusa al mondo è l'Airen (dato verificato su wikipedia, lo so che non è una fonte certa, ma avvalora le paorle del relatore...), io ho trovato buono anche il loro El Vinculo La Mancha DO Alejairen Crianza Blanco in Barrica 2008.
Nota a margine: la pastinaca è una radice...vedi qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Pastinaca_sativa
Anch'io non sono assolutamente un'esperta di Tempranillo ma tutto quello che ha descritto Manlio secondo me non c'era nei vini di ieri.
RispondiEliminaAl naso ho sentito una netta prevalenza, non gradevole a mio avviso, di toni salmastri e di vegetali cotti. La frutta, nera di bosco (io sentivo molta mora) riusciva a emergere solo nelle annate più recenti. In bocca il tannino era secondo me, per la maggior parte dei vini assaggiati, un po' troppo aggressivo...alla fine il bombe mi ha detto: "ho la lingua come quella di un gatto!" e ha proprio reso bene l'idea!
Ma può essere che, oltre al vitigno, dipenda anche dalla scelta di non filtrare e di produrre il vino, in tutte le diverse fasi, nel modo più naturale possibile (anche se non hanno spiegato esattamente come)?
Comunque la serata è stata molto interessante e a me è piaciuta molta la famiglia Fernandez. I coniugi Fernandez sembravano sinceramente emozionati di essere ieri sera ospiti dell'AIS Milano. Li ho trovati molto autentici!
Chiudo dicendo a Manlio che sei mancato a tutti ieri sera. Ti abbiamo pensato e siamo sicuri che ti saresti divertito!!!
Tornaaaaa
bellissima la citazione della "lingua come quella di un gatto"!!! :-D
RispondiEliminaMa tant'è, sui tannini mi pare di capire che abbiamo opinioni diverse.
L'esperienza di Manlio per quanto interessante secondo si allontana un po' dal mio discorso , perché si riferisce a un vino del 1996 e perché il vino degustato è stato uno solo. Io ho provato ad astrami da discorsi di prodotto specifico e di annata per provare invece a individuare qualche caratteristica ricorrente, quindi in teoria tipica, dei vini fatti con questa uva. E questi per me stanno nel tannino ruvido e anche nella vegetalità. Tanto è vero che anche NB non ha potuto fare a meno di parlare a ogni assaggio di aromi "di foglia", "di radice amara" e via improvvisando creativamente. Devo anche dire che questi toni vegetali sono quelli che mi hanno più sorpreso, non mi aspettavo di trovarli così marcati. Sarà perché non conosco il tempranillo. L'altra cosa che mi ha colpito è stata la grande somiglianza tra loro degli 8 vini, forse un po' troppo uguali. Perfino il titolo alcolometrico, indipendentemente dalla zona di produzione dalla cantina e dall'annata, era sempre un 14% fisso! (7 su 8 per la verità, c'era anche un 13,5%).
Concordo con Vale su tutta la famiglia Fernandez, marito moglie e figlia, sono stati loro il vero valore della serata.
Chiudo con la pastinaca, lui parlava di questa:
http://it.wikipedia.org/wiki/Pastinaca
bombe caro chi ti assicura che parlasse della tua pastinaca e non della mia? oltretutto ha detto che si trattava di radice, e la mia una radice lo è!
RispondiEliminase sei prevenuto allora dillo!
:-P
Bombe, avendo premesso la mia "ignoranza" sul vitigno e vino ho provato a sottolineare le sensazioni differenti riportate da te e le mie seppur poco valide.
RispondiEliminail due più due mi direbbe in teoria che il tempranillo è da aspettare, un vino da affinare a lungo e il tannino marcato e i sentori vegetali mi possono confermare ciò che tu dici e ciò che io "spero" ovvero che siano la base di un vino con lunga vita.
Come il nostro nebbiolo che se bevuto giovane e fatto per "durare" ci tende a far diventare tutti dei bei gattoni, ma poi sappiamo bene in cosa si trasforma.
Quindi propongo di comprare un po di bocce di tempranillo di annata e di vedere...