lunedì 27 febbraio 2012

Il viaggio continua...insieme a Maddalena

L'iniziazione della nostra piccola non poteva che avvenire nella cantina dell'Infernot, da Manlio e Rossella.
Come sempre l'accoglienza e' stata fantastica e Maddalena si e' trovata a suo agio e, attraverso il latte, ha avuto la possibilità di assaggiare un nuovo champagne: Cuvee entre Ciel et Terre di Francoise Bedel (pinot meunier 100%). Di bella struttura, al naso si capisce subito che e' uno di quelli che piace a me. I lieviti e i sentori di pan biscotto e burro sono evidenti e piacevoli. In bocca, come al naso, presenta un'interessante complessita', tale da sostenere senza alcuna difficoltà lo spettacolare tagliere di salumi proposti da Manlio....aspettavo da mesi di poterlo assaggiare....la finocchiona mi e' rimasta nel cuore e anche Maddalena ha gradito visto che non ha dato alcun segno di coliche o mal di pancia....

mercoledì 15 febbraio 2012

Preparatori d'Uva - PARTE I

Per un caso fortuito della vita, un bel giorno vedo una fotografia di Marco Simonit sulla pagina facebook dell'AIS nazionale, la clicco, mi incurioscisce, cerco su Google qualche informazione e scopro l'esistenza della Scuola Italiana di Potatura della Vite.
Da lì ad iscrivermi al corso che organizzano dopo meno di un mese a Conegliano Veneto è un attimo!

il complesso della scuole di enologia di Conegliano Veneto - nevicava...
Trentacinque partecipanti ammessi a seguire 2 giorni e mezzo di lezione ora e 1 e mezzo in primavera suddivisi in una parte teorica e una pratica.
Requisiti per l'iscrizione nessuno, se non l'interesse ad approfondire il mestiere del "preparatore d'uva" o più comunemente detto, potatore.

In aula sono previsti anche interventi di due docenti dell'Università di Padova, una delle dieci con le quali Simonit&Sirch hanno stretto delle partnership e con le quali organizzano i corsi.

Quanto ci racconta Marco - che è stato il relatore per tutta la prima parte del corso, coadiuvato da due assistenti - è un metodo recuperato dal passato. L'idea di base è preservare i flussi linfatici della pianta per garantirle maggiore longevità e sanità (con riduzione delle occasioni di attacco di microorganismi patogeni che causano malattie) e, di conseguenza, a cascata, migliore qualità produttiva.

Il metodo è interessante, in aula porta molti "reperti" (piante sezionate) con le quali ci mostra dal vivo gli effetti di errori di potaura. E molti sono anche i numeri a supporto: da anni collabora con docenti che sostengono con dati scientifici quello che lui persegue sul campo.

I 2 giorni e mezzo si concludono con l'esame pratico di potatura presso un'azienda della zona che ha adottato il suo metodo.
Vi devo confessare che in quest'ultima prova ho avuto delle difficoltà...non è stato semplice tenere le forbici in mano ma potrei sempre dare la colpa al tremendo vento di bora che ci ha fatto compagnia per quelle 3 ore e ha messo a dura prova la mia capacità di articolare le dita :-)

Forse non diventerò mai una potatrice professionista, ma non vedo l'ora che programmino la seconda parte del corso (che, in funzione del clima, è prevista tra aprile e maggio) perchè la passione, il sapere e i concetti che ci ha trasmesso fanno voglia di mollare tutto e andare a lavorare in vigna!

A maggio dunque per la seconda puntata.

Marco Simonit