giovedì 10 maggio 2012

Pensavo fosse un hobby
Martedì scorso per la prima volta ho sperimentato un'esercitazione di degustazione durante un seminario di formazione manageriale.
Il seminario si occupava di "soft innovation" e fattore umano: 8 manager ( dir generali, dir marketing, dir tecnici ....) sono stati guidati da me e un collega nell'esplorazione di un tipo di intelligenza che tutti utiliziamo poco nel lavoro: l'intelligenza estetica e la sua rilevanza per guardare il mondo con occhi nuovi.  L'ispirazione è stata quella di utilizzare nel mio ambito professionale la straordinaria esperienza di apprendimento attraverso i sensi che io stessa ho fatto imparando a degustare.
Ho scelto due vini banali, ma che avessero caratteristiche spiccate, un Gewurztraminer e un Cabernet Franc, ho suddiviso il gruppo in due e ho chiesto di farsi guidare esclusivamente dalle sensazioni, che poi hanno riportato su carta, mettendo insieme quelle individuali e stendendo una descrizione senza guida. E' incredibile quanto vicini siano andati alla descrizione fatta dal produttore, pur non essendo sommelier e non conoscendo la scheda descrittiva!!
Questo esperimento li ha resi orgogliosi di avere saputo recuperare  le competenze visiva, olfattiva e gusto olfattiva quasi come dei veri sommelier, li ha confortati su quanta parte della realtà ci perdiamo tutti i giorni tentando di inquadrarla in schemi razionali e astratti, li ha sedotti sulla complessità e il fascino della cultura del vino e, (buono per me) ha procurato un'ora di vero divertimento in un'attività  di formazione tradizionalmente impegnativa e un pò intellettuale.
Credo che ne farò altre!

2 commenti:

  1. Sarebbe interessante far fare l'esercizio anche a noi e confrontare i risultati per verificare quanto incidono le nostre competenze tecniche sulla degustazione!

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  2. Facciamolo una delle prossime volte che ci incontriamo.

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